Covid-19 ed informazione

No. Non è possibile. Anche stasera l’ennesima trasmissione televisiva sull’uso delle mascherine, sul significato dei test sierologici. Ma siamo impazziti? L’informazione, il servizio pubblico sta andando alla deriva. Si parla di dati epidemiologici, di test sierologici e si ignorano le più comuni definizioni. Tasso di letalità, tasso di mortalità, incidenza, sensibilità, specificità, sono termini ai più misconosciuti. L’ennesimo esperto dopo mesi ci viene a spiegare che la mascherina deve coprire il naso. Sono gli italiani un popolo sotto acculturato, un popolo di ignoranti senza possibilità alcuna di emancipazione? Parlano di strategie. C’ è un’unica strategia da attuarsi: è l’esecuzione dei tamponi e dei test sierologici che la Cina sta attuando da gennaio. Medici a contatto con pazienti febbrili, in piena pandemia, hanno implorato l’esecuzione dei tamponi ottenendo un netto rifiuto perché non rientravano nei criteri di contatto. Viene da pensare: siamo un popolo di cialtroni? Ma il popolo deve subire? Le sue eccellenze debbono restare nell’ombra? Gli esperti parlano di infezione, di gravità di pandemia, ma sono i primi ad ignorare le definizioni e i criteri da applicare in base a tali definizioni. La validità dei test viene definita in base alla sensibilità e specificità. Qualcuno ha mai detto chiaramente che il tampone per Covid-19 ha una sensibilità al di sotto del 100% per cui può risultare negativo anche nella persona con infezione? Ed è per questo motivo che il tampone viene ripetuto? Perché invece di terrorizzare l’opinione pubblica non si effettuano tamponi, test sierologici e si testano tutti i possibili contatti con i positivi? Mistero. Perché , come si attua per tutte le epidedemie e pandemie che si sono verificate nel tempo, compresa l’AIDS, non di applica in primis per la diagnosi il criterio diagnostico clinico e solo successivamente si effettua la conferma sierologica? Perché la stampa che spesso indaga anche là dove non le viene richiesto, non va a cercare e diffondere le notizie utili per la collettività invece di riproporre gli ennesimi servizi, le domande trite e ritrite ai medesimi esperti? Vogliamo gente competente, vogliamo sentire i nostri giovani validi, ma soprattutto sentire la verità.

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